Cosa sono gli additivi

Conosciamo davvero gli effetti degli ADDITIVI sulla nostra salute? Sostanze come conservanti, coloranti, edulcoranti, addensanti, stabilizzanti e aromatizzanti vengono abitualmente utilizzate dall’industria alimentare durante la preparazione del cibo (e anche degli integratori)…sono gli ADDITIVI ALIMENTARI.

In questi anni la legislazione italiana e comunitaria hanno cercato di dare forma alla sfaccettata realtà delle crescenti allergie e intolleranze alimentari, al problema delle sinergie tra diverse sostanze chimiche utilizzate come additivi, e tra gli additivi e le varie sostanze utilizzate in agricoltura, nonché all’effetto cumulativo dell’assunzione di additivi da parte dei consumatori più a rischio, i bambini.

Nel 2008 una ricerca dell’Università di Liverpool ha dimostrato l’effetto tossico di una somma di additivi largamente diffusi e considerati innocui. L’insidia degli additivi non sta tanto nella tossicità o pericolosità delle singole molecole, sulle quali vengono condotti studi approfonditi, ma sulle innumerevoli ed imprevedibili combinazioni con le sostanze chimiche che compongono gli alimenti e con le altre sostanze inquinanti che immancabilmente sono presenti nel nostro ambiente.

Per questo TERRANOVA sceglie una linea etica che esclude totalmente qualsiasi tipo di additivo dai suoi prodotti.
Terranova è uno tra i rarissimi produttori mondiali di integratori alimentari che non usa eccipienti, ovvero filler, con un profondo impegno per la qualità, la purezza e l’integrità del prodotto. www.terranova-integratori.it

COSA SONO GLI ADDITIVI?
I processi industriali di qualsiasi settore prevedono l’impiego di sostanze che vengono chiamate “additivi” e il settore alimentare non fa eccezione, potendo annoverare parecchie decine di composti chimici che possono essere di origine naturale o sintetica. Non si tratta di sostanze dotate di qualche interesse nutrizionale, da questo punto di vista gli additivi sono del tutto inutili, tuttavia la loro presenza permette di migliorare quelle che potremmo definire le “prestazioni” di un alimento, sia come aspetto estetico, che come gusto o semplicemente come durata sugli scaffali di vendita.

Storicamente l’uso di additivi risale a quando si è incominciato a impiegare il sale o l’aceto come conservanti; in seguito il concetto si è ampliato notevolmente, fino a comprendere sostanze che non servono affatto a migliorare la conservabilità di un alimento, ma solo a renderlo più invitante, più appetibile. Alcune di queste sostanze vengono impiegate al solo scopo di soddisfare le convinzioni, le aspettative dei consumatori. È il caso della serie dei coloranti, che hanno lo scopo di soddisfare l’occhio, migliorando la presentazione del prodotto e quindi la sua appetibilità. Sono sostanze contro le quali spesso ci scagliamo accusandole di danneggiare la nostra salute, tuttavia poi accade che, sugli scaffali di vendita, l’aranciata colorata abbia un maggior successo commerciale rispetto a quella meno appariscente; per lo stesso motivo siamo convinti che tutto ciò che ha sapore di menta, chissà perché, deve essere verde e così succede che ci troviamo il colorante verde perfino nei dentifrici.

In passato alcune industrie hanno provato a commercializzare tipi di bibite analcoliche prive di coloranti aggiunti. Purtroppo senza molto successo. Non ci credete? Prendiamo come esempio lo sciroppo di menta bianco (ossia senza coloranti) posto in commercio qualche anno fa da una notissima azienda e del tutto identico alla versione verde brillante del medesimo sciroppo. I consumatori si sono espressi nettamente preferendo la versione colorata. Il fatto è che quella bianca, al momento dell’acquisto, attrae meno; forse per istinto andiamo direttamente a cercare una bottiglia di colore verde. A parte questo caso, esistono alcune tecniche di conservazione dei prodotti alimentari che prevedono l’impiego di additivi e/o coadiuvanti, talvolta ritenuti indispensabili per una corretta conservazione, al preciso scopo di evitare che vengano perdute le caratteristiche organolettiche e nutrizionali dell’alimento.

Più precisamente, queste sostanze evitano l’insorgere di infezioni fungine, di fermentazioni indesiderate e di attacchi batterici che renderebbero l’alimento pericolosamente tossico; un po’ come dire: scegliamo il male minore. Ma è davvero sempre così? Non sono rari i casi in cui l’aggiunta di additivi potrebbe essere resa superflua da una buona tecnica industriale che preveda l’adozione di corrette norme igieniche lungo tutta la filiera produttiva, dall’impiego del calore e, naturalmente, dal rispetto delle norme di conservazione fino al momento di andare in tavola. Qualche consumatore lamenta una scarsa informazione ed effettivamente non sempre è facile districarsi tra le molte sigle e, in qualche caso, comprendere i termini chimici che compaiono nell’elenco degli ingredienti di alcuni prodotti alimentari.

L’Unione Europea ha emanato alla fine del 2008 quattro regolamenti comunitari che riguardano additivi, enzimi e aromi, con l’obiettivo di rendere più chiara la loro indicazione in etichetta e contemporaneamente con l’intento di rivedere l’elenco positivo delle diverse sostanze ammesse.

(da “Gli additivi alimentari” di M. Mariani e S. Testa ed. Macro Edizioni)

Tratto da https://www.forlive.com